Muffa nell'appartamento in affitto. Cosa fare.

  • La presenza di muffa nell'appartamento in affitto va immediatamente segnalata al locatore.
  • La rimozione della muffa su superfici estese deve essere sempre effettuata da personale specializzato. 
  • In genere la comparsa di muffa è dovuta a difetti di costruzione o a un comportamento errato degli inquilini.
  • Se è possibile dimostrare che a causare la muffa è stato l'inquilino, sarà quest'ultimo a doverne sostenere i relativi costi.
  • La nostra protezione giuridica privata aiuta a risolvere le controversie relative agli alloggi in affitto.
Nel giro di poco tempo, quelli che inizialmente erano solo pochi puntini sparsi qua e là sulla parete si sono trasformati in una grossa macchia scura. L'enigma è presto risolto: si tratta di muffa. La presenza di muffa nell'alloggio in affitto genera spesso timori e numerosi interrogativi. Noi vi forniamo le risposte.

La causa della muffa non è sempre evidente e va accertata ed eliminata rapidamente perché la muffa è nociva alla salute. Le superfici infestate dalla muffa presentano solitamente una colorazione scura, talvolta anche verdastra o bluastra.

  • In casa la muffa è spesso causata dall'umidità che penetra dall'esterno. A questo proposito un fattore fondamentale sono i cosiddetti ponti termici, come le pareti perimetrali non coibentate. Se una parete ha al suo interno una superficie impermeabile al vapore, vi si formano condensa e muffa. 
  • La muffa sulle pareti può essere causata anche dal comportamento di chi abita l'appartamento. Un errore comune, ad esempio, è quello di collocare un armadio troppo vicino a una parete perimetrale coibentata in misura insufficiente. Dietro a un armadio, infatti, l'aria non circola bene per cui la condensa che si forma sulla parete non si asciuga completamente e costituisce un terreno fertile per la comparsa di muffa.
  • In bagno e in camera da letto la muffa è spesso dovuta a scarso arieggiamento e dal conseguente eccesso di umidità.

La muffa non è sempre visibile. Ecco i segnali che possono indicare la presenza di muffa:

  • odore di marcio in casa o negli armadi;
  • colorazione brunastra delle superfici, ad esempio sulle cassette del WC in bagno o sui battiscopa;
  • elevata umidità e formazione di condensa sulle finestre;
  • sintomi di malattia come asma, tosse e allergie.
Secondo il diritto di locazione l'inquilino ha l'obbligo di notificare immediatamente la presenza di muffa al locatore mediante lettera raccomandata, altrimenti può essere tenuto a rispondere dei danni che ne conseguono.

Se è l'inquilino ad essere responsabile della presenza di muffa, spetterà a lui provvedere a proprie spese a farla rimuovere e pagare eventuali danni consequenziali. Anche i danni ai propri beni non sono generalmente assicurati, neppure con l'assicurazione della mobilia domestica. Sono previste eccezioni in caso di eventi assicurati come l'infestazione da muffa quale conseguenza di un danno d'acqua. Tali danni (se chiaramente dimostrabili) sono coperti dall'assicurazione della mobilia domestica.

L'onere della prova spetta al locatore, che deve essere in grado di dimostrare in modo inequivocabile che sia stato l'inquilino a causare la formazione di muffa. In mancanza di prove è il locatore a dover rispondere dei danni, anche di quelli provocati dalla muffa alla mobilia domestica. Se non si giunge a un accordo per quanto riguarda la questione della responsabilità, ci si può rivolgere all'Ufficio di conciliazione in materia di locazione competente. Il procedimento è gratuito e mira a raggiungere un accordo tra le parti. Se anche così non si ottiene il risultato desiderato, è possibile rivolgersi al tribunale competente.

L'assicurazione di protezione giuridica CAP comprende anche una tutela in materia di diritto di locazione e vi assiste quindi in caso di controversie legali con il locatore, ad esempio se non siete stati voi a causare la muffa e il padrone di casa si rifiuta di provvedere al risanamento.

E per i proprietari di casa c'è la nostra protezione giuridica immobili.

Per prevenire la formazione di muffe in casa basta seguire qualche semplice consiglio:

  • sistemare i mobili tenendo una distanza di qualche centimetro dalle pareti perimetrali;
  • riscaldare le zone giorno a una temperatura di 20–21 °C e le camere da letto a una temperatura di circa 18 °C con un'umidità relativa del 30–50 %;
  • arieggiare bene le stanze due o tre volte al giorno soprattutto dopo aver cucinato o fatto una doccia, attività che aumentano l'umidità dell'aria. Negli appartamenti moderni il ricambio d'aria è affidato il più delle volte a un sistema di ventilazione meccanico. Chi durante il giorno non è in casa dovrebbe spalancare bene le finestre per 5–10 minuti al mattino e alla sera facendo circolare bene l'aria tra le stanze (non basta lasciare una fessura aperta o aprire le finestre a ribalta). Attenzione però a non arieggiare per ore, altrimenti le pareti si raffreddano favorendo la formazione di muffa.
Se è necessario arieggiare un appartamento più di due o tre volte al giorno per evitare la comparsa di muffa, è probabile che l'alloggio abbia un difetto di costruzione che ne compromette la normale abitabilità. In questo caso, l'inquilino può richiedere una riduzione dell'affitto. E può farlo in tutta semplicità con il nostro modello.
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